

Quest'anno il nostro Paese sta già facendo a meno del 38% del gas russo che importava nel pre-pandemia.
È un'impresa monumentale.
Vi chiederete: come ci stiamo riuscendo?
Ecco come.





Lo sforzo è reso più complicato da due "problemi":
la Libia è un disastro, e negli ultimi anni va persino peggio rispetto al 2015-2019;
il calo della produzione nazionale e l'aumento dei consumi non aiutano.


Insomma, uno sforzo enorme ci permette di tagliare quasi il 40% delle forniture russe.
Da qui in avanti però sarà sempre più difficile sostituire il gas che compriamo a Mosca.
Qui, la riga rossa rappresenta il massimo che possiamo importare da ciascun fornitore.
Lo vedete?
Da qui in avanti però sarà sempre più difficile sostituire il gas che compriamo a Mosca.
Qui, la riga rossa rappresenta il massimo che possiamo importare da ciascun fornitore.
Lo vedete?



E gli accordi stretti in questi giorni?
Gli accordi aiutano, ma fino a un certo punto.
A prescindere dalla capacità di mantenere gli impegni:
L'Algeria promette 9 Gmc/a, ma può salire solo di 7.


Egitto, Angola e Congo promettono altri 9 Gmc/a. Ma senza nuovi rigassificatori ne potremo importare al più 3,5.
A prescindere dalla capacità di mantenere gli impegni:




Facciamo i conti.
Importazioni di gas dalla Russia pre-pandemia: 32 Gmc/a.
Sostituite a oggi: 12 Gmc/a.
Sostituibili: 10-11 Gmc/a (7 da Algeria, 3,5 con GNL).
Dunque, restano 9-10 Gmc/a da sostituire.



