1\\ Le tensioni nella terra tra il Giordano e il Mediterraneo precedono il piano di partizione proposto dalla Nazioni Unite. Sia arabi che sionisti (per motivazioni opposte) dagli anni '20 in poi hanno cominciato a lottare contro il mandato britannico.
2\\ Prima della prima guerra arabo-israeliana non si contano i fatti di sangue il più grave "La grande rivolta araba" tra il 36 e il 39.
3\\ Le formazioni sioniste tra cui la Banda Stern (di estrema destra) si sono distinte per numerosi atti di terrorismo. I più noti la bomba al King David Hotel e l'attentato all'ambasciata britannica di Roma.
4\\ Quando nel 1947 le Nazioni Unite hanno approvato la risoluzione 181, il piano di partizione, il 52% percento del territorio è stato assegnato allo stato ebraico. Qui vivevano 500 mila ebrei e 400 mila arabi. Questa porzione di territorio comprendeva l'80% delle terre agricole.
5\\ ll restante territorio, senza continuità, per lo più collinare e desertico fu destinato a 700 mila arabi. L’area di Gerusalemme invece destinata al controllo delle Nazioni Unite.
6\\ I palestinesi rifiutarono il piano e chiamarono il mondo arabo alla mobilitazione. I regnanti arabi che puntavano ad allargare la propria influenza fino alle coste del Mediterraneo formarono un contingente militare male armato e poco motivato.
7\\Al contrario prima l’Haganah e poi l’esercito israeliano potevano contare su Spitfire inglesi e armi cecoslovacche (il blocco sovietico era schierato con Israele).
8\\Dopo due anni di combattimenti nel 1949 vennero firmati gli armistizi separati con le nazioni coinvolte. L’ONU con la risoluzione 194 delimitò il nuovo stato d’Israele più grande della risoluzione 181 con Gerusalemme divisa in est e ovest.
9\\ La risoluzione 194 stabilisce inoltre il diritto al ritorno per i profughi palestinesi. A causa del conflitto circa 700 mila profughi hanno abbandonato le aree conquistate dall’esercito israeliano nell’evento ricordato come Nakba (catastrofe)
10\\Sulla questione la propaganda si ostina a dire che i palestinesi hanno abbandonato le loro case istigati dai leader arabi. Uno studio condotto Ersikine Childers della BBC ha evidenziato che non esiste nessun proclama, ma al contrario l’invito era a restare per resistere.
11\\Childers al contrario parla di comunicati radio dell’esercito israeliano con notizie ingigantite per seminare il panico e indurre la popolazione a lasciare le case. Qui un testo in inglese che parla di questo studio https://oldwebsite.palestine-studies.org/jps/fulltext/38640
12\\Vero invece uno dei più famosi eccidi. Quello di Deir Yassin dove membri dell’Irgun uccisero più di 100 persone.
13\\I profughi si sparpagliarono nella vicina Cisgiordania e nei paesi arabi. L’UNRWA affittò per 99 anni terreni di un km quadrato per ospitare i profughi, terreni su cui ancora oggi vivono i loro discendenti.
14\\Nel 1993 vennero firmati gli accordi di Oslo. Gli accordi erano volti a stabilire i presupposti per porre una soluzione due popoli due stati. Nella sostanza invece Israele si è garantita la presenza e il controllo della Cisgiordania.
15\\Con gli accordi di Oslo la Cisgiordania e Gaza sono stati divise in tre zone.
16\\Zona A amministrazione e sicurezza sono sotto il pieno controllo della neonata Autorità Nazionale Palestinese. La zona A coincide quasi esclusivamente con le maggiori città e i loro sobborghi.
17\\Zona B amministrazione all’ANP e sicurezza all’esercito israeliano; grandi aree fuori dalle città comprendenti villaggi.
18\\Zona C zona sotto controllo militare la più grande comprendente colonie e aree coltivabili
19\\Inoltre Israele si garantisce il pieno controllo dell’aria e del sottosuolo acqua compresa.
20\\Restano fuori il ritorno dei profughi nelle terre sottratte nel 1948, la questione di Gerusalemme Est occupata nel 1967 e lo smantellamento delle colonie (illegali secondo la convenzione di Ginevra).
21\\Inoltre il trattato ha stabilito una serie di accordi di cooperazione economica che hanno di fatto reso i Territori palestinesi dipendenti dall’economia israeliana https://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2245:la-dipendenza-economica-palestinese-da-israele&catid=22&Itemid=42
22\\La città di Hebron al cui centro esistono diversi blocchi di colonie viene divisa in Hebron1 sotto controllo dell’ANP e Hebron2 nella città vecchia area militare in cui gli abitanti vengono tenuti in scacco dai coloni tra i più violenti e ideologici https://www.btselem.org/hebron 
23\\Anche la striscia di Gaza viene divisa in zone ed è stabilita la misura di 20 miglia marine per le acque territoriali.
24\\Gli accordi prevedevano una serie di altri step sino alla costituzione dello stato palestinese. Il fallimento definitivo è arrivato nel 2000 a Camp David.
25\\Nel 2005 durante la seconda Intifada il Premier Ariel Sharon ordinò lo sgombero di Gush Katif un blocco di 17 colonie all’interno della striscia di Gaza in cui vivevano e mantenevano il controllo della striscia 8000 coloni a fronte di 3 milioni di palestinesi.
26\\Lo sgombero venne salutato come un grande atto di pace nei confronti dei palestinesi. Di fatto fu una scelta strategica per chiudere la questione di Gaza relegandola ad una prigione a cielo aperto con la limitazione di movimento e delle attività economiche dei suoi cittadini
27\\Nel contempo in Cisgiordania Sharon accelerò la costruzione del muro ben oltre la linea verde, confine riconosciuto dalla risoluzione 194, annettendo vaste aree della Cisgiordania e ben 5 blocchi di colonie (Ariel, Maale Adumim, Gush Etzion, Betar Illit, Modin Illit)
28\\ Qui invece una mappa della situazione nel centro di Hebron (El-Khalil in arabo)
29\\Ho condiviso un po’ di mappe perchè secondo me sono quelle che parlano meglio d’altro. Anche su Gerusalemme ci sarebbe molto da dire. Quello che preme è dimostrare l’erosione di qualsiasi spazio per la costruzione di uno stato palestinese.
30\\ La comunità internazionale si è sempre posta in maniera equidistante favorendo senza alcun dubbio la più forte tra le due parti...
31\\A rimetterci è senza dubbio il popolo palestinese, a seguire il nostro senso di giustizia e i principi a cui si è ispirata la comunità internazionale dopo la fine della seconda guerra mondiale.
32\\ E' imbarazzante sentire commentatori invocare la fine delle violenze per tornare allo status quo che è esattamente il motivo per cui ciclicamente comincia una crisi.
33\\ Anche la soluzione, che ormai è uno slogan, "due popoli due stati" non ha più ragion d'essere perchè improponibile come si evince dalle mappe, oltre che iniqua.
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