Cosa piace agli stranieri di noi italiani? L'arte, i paesaggi naturali, la pasta e il bel canto.

Di arte i nostri antenati ce ne hanno lasciata in eredità tanta e tutta bellissima.
Il Mediterraneo con le sue correnti e i suoi venti, grazie anche al sottosuolo vulcanico, ha creato una natura unica e stupenda.

Della pasta ci invidiano nel mondo come sappiamo prepararla e presentarla, e pure mangiarla.
E della bella musica? A questo ci pensano le meravigliose e giovani voci del trio “Il Volo”, magistrali interpreti del genere pop-lirico.

Ma chi sono questi ragazzi?
Pietro Barone
Nasce il 24 giugno 1993 a Naro, un paese in provincia di Agrigento. Dolce, cordiale e gentile con tutti. Proviene da una famiglia modesta, la madre Eleonora è casalinga e il padre Gaetano è meccanico.
Ma è grazie al nonno Pietro, a cui è legato particolarmente, che inizia a frequentare un corso di canto. Le sue notevoli qualità canore lo portano così al famoso talent su Rai 1 “Ti lascio una canzone”.
Nonostante i vari impegni, nel 2018 ha mantenuto la promessa fatta ai genitori e si diploma in amministrazione, finanza e marketing.

Ignazio Boschetto
Nasce il 4 ottobre 1994 a Bologna da genitori siciliani. Mamma Caterina (pizzaiola) e il papà Vito (ex-muratore) scomparso il 28 febbraio 2021. A 10 da Bologna si trasferisce in Sicilia, ma da qualche anno è ritornato nella città natale.
Il padre sentendolo cantare “La donna è mobile” gli fa prendere delle lezioni di canto. Scherzoso e giocherellone, è un grande tifoso della Juventus ed adora cucinare.

Gianluca Ginoble
Sabato, 11 febbraio 1995 nasce ad Atri, in provincia di Teramo, Gianluca, primogenito dei genitori Eleonora ed Ercole. A soli 3 anni, il nonno Ernesto, per il quale nutre un amore profondo, gli fa ascoltare le prime musicassette con bande musicali, Andrea Bocelli ed altri.
A 10 anni inizia a cantare in un coro e partecipa ad alcuni concorsi locali. E’ un ragazzo semplice e umile dal carattere deciso e allo stesso tempo sensibile e responsabile. Soprannominato “Maradona” ama lo sport e in particolare il calcio.
Appena adolescenti, nel 2009, conquistano il successo alla seconda edizione del talent show “Ti lascio una canzone”.
Il regista Roberto Cenci riconosce le potenzialità dei tre solisti e così decide di farne un trio unendoli nelle loro esibizioni: Piero Barone (16 anni), Ignazio Boschetto (14 anni) e Gianluca Ginoble (14 anni).
I tre ragazzi suscitano l’interesse del produttore discografico Michele Torpedine ( https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Torpedine), il quale, sentendoli cantare nel programma di Antonella Clerici all’Ariston di Sanremo, vede in loro la proiezione dei tre tenori Pavarotti, Domingo e Carreras.
Ne parla così con Tony Renis, noto produttore discografico. Così, anche grazie al coinvolgimento di Jimmy Iovine, presidente dell’etichetta discografica statunitense Geffen Records, i tre ragazzi firmano il loro primo importante contratto.
Con orchestrazione e arrangiamenti in chiave moderna Il trio interpreta in svariate lingue straniere brani classici del repertorio melodico riscuotendo in breve tempo un successo internazionale.
Con il nome di “The Tryo”, si affermano con “O’ sole mio”, “Torna a Surriento” e “Funiculì Funiculà” e prendono parte alla registrazione della canzone “We are the world 25 for Haiti” per la raccolta fondi per le popolazioni di Haiti vittime del terremoto.
Dopo il primo album pubblicato nel 2010 intitolato “Il Volo” decidono, tra non poche indecisioni, di adottare il titolo come nome definitivo del gruppo: “un buon auspicio l’idea di volare, di prendere il volo, di alzarsi in volo” (tratto da Un’avventura straordinaria).
Partecipano a diverse trasmissioni televisive ovunque nel mondo e nel 2011 conquistano il mercato statunitense ed europeo arrivando in vetta alle classifiche di paesi come Francia, Belgio, Austria.
La pubblicazione dell’album in lingua spagnola permette loro di conquistare il mercato dell’America Latina (Venezuela, Messico, Colombia, Porto Rico).
Nello stesso anno conquistano anche il mercato asiatico (Malesia, Taiwan, Singapore) fino ad arrivare in Australia e Nuova Zelanda.
Dopo aver vinto tanti premi, dischi d’oro e di platino, e due nomination al Latin Grammy Award come “Best New Artist” e “Best New Pop Album”, Barbra Streisand li vuole come “special guest” al suo “Back to Brooklyn” tour.
Qualche mese dopo esce il secondo album “We are love “che contiene, a differenza del primo, anche brani inediti.
Seguono le partecipazioni all’accensione dell’albero al Rockefeller Center di New York, all’annuale conferimento per il Nobel per la pace all’Unione Europea, alla nomination dei Billboard Latin Music Award, dove la versione in spagnolo di “We are love” (Mas que amor) consente…
…loro di raggiungere la prima e la seconda posizione al Billboard Latin Music Award. Inizia così tutta una serie di concerti in Nord America, nel Centro e Sud America registrando il tutto esaurito e ottenendo buone recensioni nell’ambiente della lirica.
Alcuni concerti vengono persino trasmessi da diverse emittenti in tutto il mondo.
Il 2014 lo trascorrono in Italia per preparare l’uscita del nuovo album prevista per l’anno seguente e allo stesso tempo per farsi conoscere meglio nel loro paese di origine.
Si presentano così al Festival di Sanremo del 2015 con la canzone “Grande Amore” vincendo la manifestazione. Questa vittoria li porta poi a partecipare all’Eurovision Song Contest a Vienna dove arrivano terzi.
Alla fine dello stesso anno esce il quarto album “L’amore si muove” con il live del singolo omonimo registrato a Pompei.
Di notevole importanza è il tributo ai tre tenori presentato nel progetto “Notte magica” che vede numerosi concerti in Italia, Europa e America Latina. Nel 2019 ritornano al Festival di Sanremo e si classificano al terzo posto con il brano “Musica che resta”.
L’8 novembre dello stesso anno esce in tutto il mondo il “10 Years” della Sonic Music, il “best of” dei 10 anni di carriera internazionale del gruppo.
Dopo i vari concerti nel 2019 in Giappone, Europa e Sud America, le tre “ugole d’oro” partono all’inizio del 2020 fino a metà marzo alla volta del Nord America, saltando solamente per l’emergenza COVID-19 solamente 3 concerti.
In questi 10 anni di carriera alla domanda: che cosa vi hanno lasciato i fans?
Loro hanno risposto così: Questi 10 anni sono volati, sono stati 10 anni meravigliosi di grandi emozioni, ma soprattutto possiamo dire che siamo cresciuti e i nostri fans sono cresciuti con noi. Siamo come una grande famiglia.
C’è chi ci conosce e ci segue da quando avevamo 14-15 anni. Hanno veramente visto la nostra crescita non solo come professionisti e artisti, ma anche come persone. Ci hanno visti da bambini ed ora uomini.
Ci trasmettono grandi emozioni che noi vediamo nei loro occhi quando cantiamo ai concerti. Questa è veramente la cosa più bella!
Ecco “IL VOLO”. Tre ragazzini oggi adulti che partendo da semplici realtà paesane, grazie alle loro strabilianti doti canore, riempiono i teatri di tutto il mondo e regalano emozioni da brivido.
Proponendo la melodia del “Bel Canto” italiano in una versione pop-rock originale ed unica conquistano facilmente anche il mercato internazionale di tutte le età.
Le voci fantastiche e il timbro vigoroso e massiccio trasmettono un misto di emozione, passione e commozione, ingredienti del loro grande successo internazionale.
A tutto questo si aggiunge un’interpretazione naturale e disinvolta, perfezionata dall’armonia e dalla fusione delle voci dei due tenori Piero ed Ignazio col baritono Gianluca.
Assieme o singolarmente riescono a dare all’esecuzione canora una versione più armoniosa, romantica e soprattutto avvolgente sforando, così, i canoni di rigidità tipici del canto lirico.
La capacità dei produttori e del manager Michele Torpedine completano il tutto scegliendo canzoni con la melodia appropriata e gli arrangiamenti giusti per le doti interpretative e le capacità straordinarie del gruppo che raccoglie standing ovation ad ogni concerto.
Comune a tutti e tre è la ricerca della perfezione. Attualmente stanno studiando pianoforte e il loro intento è quello di poter presentare in futuro dei pezzi tutti loro.
Da tre anni seguo anch’io questo fantastico gruppo e il mio approccio lo devo a mia figlia Annalisa, la quale da qualche anno studia pop lirico e pianoforte. La sua approfondita conoscenza del gruppo mi ha aiutato a raccogliere e a selezionare le informazioni.
“Siete l’orgoglio nazionale in tutto il mondo ed uno dei vostri successi è – Musica che resta -, con voi è proprio il caso di dirlo! Ci riuscite benissimo a farcela restare! Complimenti, ragazzi!”
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