Il drone turco TB2 Bayraktar ha fatto la sua comparsa in diversi conflitti a partire dalla Siria passando per la Libia ed infine nel conflitto del Nagorno-Kabarbakh dove ha colpito, provocando ingenti danni, le posizioni armene.
L'azienda canadese Bombardier, visto l'impiego crescente del drone in delicate situazioni a livello internazionale, ha quindi deciso che non fornirà più i motori per equipaggiare i TB2.
Il drone MALE turco è infatti motorizzato da un motore Rotax 912 da 100 hp in grado di assicurare non solo bassi consumi ma anche una buona affidabilità.
Malgrado la Rotax sia una azienda con sede in Austria è stata acquistata nel 1970 dal gruppo canadese Bombardier ed è ora parte di Bombardier Recreational Products (BRP).

Martin Langelier, Vice Presidente di BRP, ha affermato:
“Siamo stati informati che diversi motori Rotax sono impiegati in droni militari e abbiamo avviato subito una indagine” –
La partecipazione canadese al drone di Ankara non è limitata al solo impianto propulsivo bensì si allarga anche alla torretta elettro ottica EO/IR Wescam MX-15D fornita almeno fino a ottobre 2020 quando è stata sostituita da un prodotto simile sviluppato da Aselsan.
Le reazioni

Il Presidente turco, in una conversazione con il Primo Ministro Trudeau, ha sottolineato come lo stop alla fornitura dei motori vada "contro lo spirito di fratellanza verso un paese alleato NATO a causa del conflitto Azerbaijan-Armenia".
In Canada la questione riguarda invece il perché a maggio sia stato dato il via libera alla fornitura di sette torrette EO/IR della Wescam e se dopo lo stop alla Turchia sia necessario estendere il blocco anche all'Arabia Saudita.
Nel 2018 per il Canada la Turchia è stata il terzo mercato per export di materiale militare per un totale di 115 milioni di dollari.
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