Ho sempre dato al lavoro le mie giornate migliori a un prezzo decisamente basso, mi pare giusto dargli allo stesso prezzo anche le giornate peggiori. http://seiequaranta.com/2020/10/20/equita-sociale/">https://seiequaranta.com/2020/10/2...
Quando sto male vado a lavorare. Certo che ci vado, non sono mica scemo io.

Se riesco ad alzarmi dal letto e percorrere una trentina di chilometri in macchina, seppur moribondo, io al lavoro ci vado.
Sarà che ormai sono abituato ma mi sembra una cosa giusta, sacrosanta. Non sopporto quei colleghi che da una parola in su lamentano dolori per i quali “non posso lavorare, resto a casa per oggi”. Sciocchi!

Quale posto migliore dell’ufficio per stare male?
Non vedo perché debba restare a casa quando sto male e andare a lavoro quando sto bene. Tutt’al più dovrebbe essere il contrario. Che ci faccio a casa da malato, ché se sto male per meno di tre giorni non risulta nemmeno malattia e devo togliermi le giornate dalle ferie.
No, non ci penso affatto. Vado al lavoro.

Ho sempre dato al lavoro le mie giornate migliori a un prezzo decisamente basso, mi pare giusto dargli allo stesso prezzo anche le giornate peggiori.

È una questione di equità.
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