THREAD SULLA STORIA DEI DIRITTI LGBT IN ITALIA (in continuo aggiornamento, e chiunque può contribuire): #PRIDE2020
Iniziando dal 1861, l'unità d'italia e "tolleranza repressiva"
Con l'unità d'italia entra in vigore il codice penale sabaudo, che considera un crimine gli "atti sessuali contro natura" (puntino con prigionia e lavori forzati). Nell'ex Regno delle Due Sicilie questo decreto non verrà mai applicato.
Nel 1889 con il Codice Zanardelli il decreto viene abolito: l'omosessualità non è quindi più un illecito penale. Per questo motivo l'italia diventa un "rifugio" per gli intellettuali e i nobili omosessuali d'europa e del nord america
da qui nasce il mito della "bisessualità mediterranea": ovvero i giovani italiani che si concedono agli "eccentrici stranieri" in vacanza, tra cui ricordiamo Oscar Wilde, Jacques Fersen, Henry James e donne come Romaine Brooks e Natalie Clifford Barney (compagne per 50 anni)
tra i famosi "visitatori" va ricordato il tedesco Friedrich Krupp, erede dell'acciaieria Krupp, che era solito passare lunghi periodi a Capri con i giovani locali. Nel 1902 Krupp fu ricattato da alcuni giornali italiani che minacciarono di pubblicare articoli\\foto scandalose
le notizie vennero poi passate alla stampa tedesca, che alimentò lo scandalo (l'omosessualità era reato in Germania). Krupp si suicidò a Novembre del 1902.Oggi a Capri "via Krupp"(fatta costruire da lui per collegare il centro storico con Marina Piccola)è un'attrazione turistica
L'atteggiamento italiano di quegli anni viene definito "tolleranza repressiva": formalmente l'omosessualità non era punita penalmente ma questo perché veniva considerato un "vizio infame" da nascondere anche a livello giuridico.
storici e studiosi LGBT considerano la "tolleranza repressiva", e la conseguente l'ipocrisia del "le cose si fanno ma non se ne parla", il motivo principale per cui in Italia ci siano voluti anni prima che si sviluppasse un'identità omosessuale forte come in altri paesi
ALDO MIELI E IL PRIMO MOVIMENTO OMOSESSUALE: Aldo Mieli è una figura fondamentale per la storia dei diritti LGBT italiani (e non solo!). Nato in toscana da una famiglia benestante ebraica, Aldo si interessa alla politica e diventa consigliere comunale del partito socialista
Nel 1902 Aldo viene espulso dal partito perché accusato di "pederastia passiva". Si laurea in chimica e diventa docente presso l'università di Roma. In quel periodo inizia a diventare attivista per la liberazione sessuale: nel 1921 fonda la rivista "Rassegna di studi sessuali"
e la rivista "Società italiana per lo studio delle questioni sessuali" nella quale venivano tradotte & pubblicate le ricerche di Magnus Hirschfeld, storico sessuologo e attivista tedesco che si batteva per la de-criminalizzazione dell'omosessualità in Germania
piccola parentesi: la figura di Magnus Hirschfeld è sicuramente controversa: anche lui ebreo e socialista, fu ovviamente vittima di innumerevoli attacchi violenti da parte della destra tedesca, i suoi scritti vennero banditi con l'ascesa dei nazisti
Hirschfeld si battè per l'abolizione del paragrafo 175 (una sezione del codice penale tedesco che criminalizzava l'omosessualità) e fondò nel 1897 il "Comitato scientifico-umanitario" il cui motto era "giustizia attraverso la scienza"
tuttavia alcune dichiarazioni di Hirschfeld sono decisamente controverse: considerava gli omosessuali maschi per natura effeminati, e in una nota analogia paragonava gli omosessuali agli storpi. Inoltre si dice che utilizzasse la minaccia di outing come strategia politica
Il comitato di Hirschfeld lanciò una petizione per abolire il paragrafo 175 (firmata tra gli altri da intellettuali come Tolstoj, Hesse, Mann e Einstein) che arrivò in parlamento. L'ascesa del nazismo bloccò ogni speranza. Chiusa parentesi, torniamo in Italia.
Nel 1921 Aldo Mieli partecipa al congresso "Congresso Internazionale per la riforma sessuale" organizzato dal'Institut für Sexualwissenschaft (Istituto per la ricerca sessuale, diretto da Hirschfeld. Nb: l'istituto verrà bruciato dai Nazisti).
Nel 1922 Mieli riesce a pubblicare un manifesto dove propone un'alleanza tra omosessuali. Con l'ascesa del fascismo Mieli viene definito "un pericoloso socialista e pederasta passivo" ed è costretto a fuggire in Francia e poi in Argentina, dove morirà nel 1950.
Con l'introduzione del codice penale fascista nel 1930 l'omosessualità rimane legale, questo perché "non bisognava pubblicizzarla" e secondo Mussolini "gli italiani sono un popolo troppo virile perché ci possano essere degli omosessuali"
tuttavia il decreto n 773 che autorizzava "misure di pulizia" contro chi metteva in pericolo "la morale pubblica e il buoncostume" fu utilizzato spesso in quegli anni per perseguitare gli omosessuali (si stimano almeno 300 casi di omosessuali deportati in una colonia penale)
Passiamo al dopoguerra: con l'ascesa al potere della Democrazia Cristiana tutti i tentativi di creare associazioni omosessuali vengono fortemente ostacolati. E' interessante notare come in questi anni sinistra e destra utilizzino l'omosessualità per attacchi politici:
la sinistra vede l'omosessualità come "un vizio borghese" (vedasi lo scandalo dei "Balletti Verdi" https://it.wikipedia.org/wiki/Balletti_verdi)
la destra e i conservatori spingono l'idea di omosessualità come una "perversione della sinistra" contro "la famiglia tradizionale". Nel '64 Aldo Braibanti, professore di filosofia comunista, ex partigiano, viene accusato dalla famiglia del fidanzato di aver "plagiato" il ragazzo
come già detto, l'omosessualità non era reato ma il "plagio" (introdotto durante il fascismo) si. Giovanni Sanfratello, l'amante di Aldo, venne condotto in clinica psichiatrica dove subì l'elettroshock come terapia di conversione. I genitori di Giovanni erano cattolici e fascisti
Nonostante le torture in clinica psichiatricha, Giovanni Sanfratello non dichiarò mai di essere stato plagiato. Ma le sue dichiarazioni non vennero ascoltate e Aldo Braibanti fu condannato a 9 anni di prigione (ne sconterà 2). Sul caso Braibanti: https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Braibanti
mi sono soffermata su questo terribile caso perché evidenzia la natura politica dell'omofobia italiana. Questo fu l'unico caso in cui venne applicata la legge (fascista) sul "plagio", che verrà poi abolita nel 1981.
tornando all'attivismo: MASSIMO CONSOLI "IL PAPA DEI GAY". Massimo Consoli inizia il suo attivismo già ai tempi della scuola, quando fonda il gruppo ""La rivoluzione è verde", che nel 1963 diventa il ROMA-1 (Rivolta Omosessuale Maschi Anarchici - prima fase)
ROMA-1 è considerata la prima associazione gay italiana. Consoli fonderà anche il CIDAMS (Centro Italiano per la Documentazione delle Attività delle Minoranze Sociali) e promuove iniziative come il TIPCCO (Tribunale internazionale permanente per i crimini contro l'omosessualità)
nel 1975 viene ucciso Pasolini. Il 30 ottobre del 1976 Massimo Consoli promuove una manifestazione sotto la sede del PCI per commemorare Pasolini: è l'inizio dell'apertura del partito comunista italiano alla "questione omosessuale"
Nel 1972 nasce a Torino il FUORI! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) associazione di stampo marxista e prima associazione LGBT italiana, che pone la questione omosessuale nel contesto del conflitto classista tra borghesi e proletari
Nel FUORI! confluisci anche il FLO (Fronte di Liberazione Omosessuale) fondato nel 1971 da Mariasilvia Spolato. Laureata in matematica, Mariasilvia era apertamente lesbica e fu licenziata dal ministero dell'istruzione perché giudicata "indegna" di insegnare. E' morta nel 2018
Il FUORI! promuove la protesta a Sanremo nel 1972, di cui ho già parlato qui: https://twitter.com/plenilounio/status/1267457183614107650?s=21
Le copertine di alcuni numeri della rivista del FUORI! attiva dal '71 all'82
Nel novembre del '74 FUORI! aderisce al partito radicale. Questo provoca dissapori nelle frange marxiste del movimento, in particolare Mario Mieli abbandona il movimento. Dal 1976 per la prima cittadini italiani apertamente omosessuali sono candidati per il partito radicale
MARIO MIELI: LOTTA DURA, CONTRONATURA! la rivoluzione gay in chiave marxista, la contestazioni alle categorie di genere e gli "elementi di critica omosessuale"
Mario Mieli nasce a Milano da una famiglia benestante. Nel 71 si trasferisce per alcuni mesi Londra per perfezionare l'inglese. Qui viene a contatto con il Gay Liberation Front. Rientrato in Italia è tra i soci fondatori del FUORI! insieme a Angelo Pezzana
Mario era un convintissimo sostenitore dalla rivoluzione omosessuale in chiave marxista. Fonda nel 76 i Collettivi Omosessuali Milanesi e partecipa al Festival del proletariato giovanile dove lancia lo slogan " Lotta dura, Contronatura!"
Si laurea in filosofia morale e la sua tesi diventa il famoso libro "Elementi di critica omosessuale", tradotto in inglese, spagnolo e francese. Elementi viene tutt'oggi considerato un pilastro degli studi di genere
Nel '77 Mario Mieli veniva definito su un articolo su panorama "'l'omosessuale, il gay più discusso, più celebre e aggressivo d'Italia in questo momento". Mario è stato un artista, attivista, intellettuale e provocatore che si è battuto per tutta la vita contro le discriminazioni
Di Mario Mieli (purtroppo) si tende a ricordare solamente le controversie, come la sua posizione sulla p3dof1l14, volutamente de-contestualizzando quello che era un pensiero provocatorio contro gli "psiconazisti" che consideravano l'omosessualità una malattia
Come avete visto, la storia dei movimenti per i diritti LGBT italiani è intrinsecamente legata ai movimenti giovanili, i collettivi e la politica. Qui: ho menzionato alcuni di questi collettivi https://twitter.com/plenilounio/status/1267441135577976834?s=20
Nel '79 a Pisa si svolge il primo Pride italiano, ne ho parlato qui: https://twitter.com/plenilounio/status/1267437517328048128?s=20
IL DELITTO DEGLI ZITI DI GIARRE E LA NASCITA DI ARCIGAY: nel '80 a Giarre in Sicilia due ragazzi vengono ritrovati morti mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola alla testa: si tratta di Giorgio Giammona e Antonio Galatola
I due ragazzi erano omosessuali e fidanzati, tutto il paese lo sapeva e venivano chiamati "i ziti" (=i fidanzati). I ragazzi sarebbe stati uccisi dal nipote tredicenne di Antonio, su incarico della famiglia che non sopportava la "vergogna" di un figlio gay
l'omicidio sarebbe avvenuto con il benestare della coppia stessa, che non vedeva speranze per il futuro. L'omicidio occupò grande spazio nella cronaca dell'epoca, obbligando l'opinione pubblica ad affrontare il tema delle violenze contro gli omosessuali
come immediata reazione si creò una sezione siciliana del collettivo Fuori! Un mese dopo a Palermo su un'idea di Marco Bisceglia, sacerdote apertamente omosessuale, e altri militanti tra cui Nichi Vendola venne fondato Arcigay
Don Marco Bisceglia era già visto male dalla chiesa cattolica per essere pubblicamente a favore del divorzio e la sua simpatia per il PCI. Fu sospeso dopo uno scandalo causato da due giornalisti di destra che si finsero una coppia e chiesero di celebrare un matrimonio "pro forma"
Don Marco acconsentì e benedisse privatamente l'unione. L'obiettivo quindi dei giornalisti, cioè causare uno scandalo per far sospendere il "prete comunista", riuscì. Negli ultimi anni della sua vita don Marco si riavvicinò alla chiesa cattolica. Morì nel '96, stremato dall'aids
La prima manifestazione pubblica organizzata dalla neo-nata Arcigay fu la Festa nazionale gay a Palermo, nel 1981. La festa fu sostenuta dal PCI (che contribuì con un milione di lire), dal PSI e dalla camera del lavoro locale.
nello stesso anno della nascita di Arcigay nasce il primo collettivo lesbico siciliano, "Le Papesse" fondato da Agata Rusica. Dal 1997 Agata (politica e attivista) e la sua compagna Angela Barbagallo si sono battute per essere riconosciute legalmente come una famiglia
arcigay si diffonde presto in tutta italia e nel 1985 a Bologna i vari circoli decisero di unirsi in un associazione nazionale. Bologna divenne quindi la sede nazionale di Arcigay con il riconoscimento del comune (che concesse "il Cassero" come sede)
A Roma nel 1994 si svolge il primo gay pride ufficiale promosso da Arcigay e dal circolo culturale mario mieli (anche se come abbiamo visto il primo pride in italia è considerato Pisa79). Qui un filmato storico dell'evento: https://www.dailymotion.com/video/x1ku1o 
Nel 2000 si è svolto a Roma il World Gay Pride: l'evento è stato caratterizzato da un forte scontro tra politici, la Chiesa e movimenti omosessuali, con il papa Giovanni PaoloII che condannò pubblicamente l'evento dalla finestra di Piazza San Pietro mentre si svolgeva il Giubileo
il comune di Roma ritirò il patrocinato che era stato concesso e l'allora presidente del consiglio Amato si espresse contro l'evento in parlamento, affermando che "purtroppo" non poteva impedirlo per via del diritto di manifestare garantito dalla costituzione
l'allora ministro delle politiche Alfonso Pecoraro Scanio difese il Gay World Pride e, sebbene in modo piuttosto ambiguo, fece coming out come bisessuale. Si tratta della prima volta che un ministro italiano si dichiara appartenente alla comunità LGBT
Nonostante tutto, il world pride si svolse e fu un successo con circa 500mila partecipanti e ospiti come RuPaul, Gloria Gaynor e i Village People
Per quanto riguarda i diritti delle persone transessuali, nel 1979 nasce il Movimento Identità Transessuale. Nel 1982 riuscirà a far approvare la legge 164 che riconosce il cambio di sesso a carico del SSN. Romina Cecconi è stata una delle prime donne a cambiare legalmente sesso
c'è poi ovviamente la figura dei Femminielli che meriterebbe un thread a parte, se siete napoletani sicuramente ne sapete più di me e siete invitati a contribuire :)
Mi rendo conto che questo thread non è particolarmente ordinato e sicuramente non è esaustivo, aggiungerò in modo un po' random cose che mi sono dimenticata di dire\\documenti storici che voglio condividere\\ risorse\\ approfondimenti ecc
breve filmato su Mario Mieli e gli operai della Alfa Romeo, e sul conflitto tra militanti di sinistra etero e omosessuali ("come mai come mai sempre in culo agli operai" e noi aggiungevamo "d'ora in poi d'ora in poi lo vogliamo pure noi" ✈️✈️)
uno stralcio di intervista di Mieli del '77, interessantissimo quando parla del suo rapporto con il femminismo (nb ricordate di contestualizzare, sopratutto quando parla di "transessualità" che non è ciò che intendiamo noi oggi)
Allego anche il mio mini thread su Lina Poletti, perché le intellettuali lesbiche e bisessuali italiane sono sempre esistite e vanno ricordate‼️ https://twitter.com/plenilounio/status/1267410232084508672?s=21
E anche il thread sulla juta dei femminielli https://twitter.com/plenilounio/status/1267529904691785731?s=21
riprendo questo thread per aggiungere un po' di cose sull'attivismo lesbico: negli anni '70 nascono i primi collettivi esclusivamente lesbici (tra i quali la "brigata di Saffo" nato a Torino da un gruppo di operaie). Segnalo a proposito il libro "l'emersione imprevista"
per esempio il CLI: Collegamento lesbiche italiane, collettivo nato nel 1985
l’11 marzo 1978 a Roma nasce lo Zanzibar, primo locale per sole donne, punto di riferimento per le lesbiche, aperto da Nicola Sivieri e Tiziana Mazzi, con lo scopo di creare un luogo sicuro per le donne dove incontrarsi, discutere e vivere liberamente la propria sessualità
Nel dicemebre del '79 la polizia fa irruzione nel locale e viene "trovata" della droga nei bagni. 3 donne vengono arrestate per oltraggio e resistenza, Tiziana e Nicola sono imputate per agevolazione all’uso di droga.
Lo Zanzibar riceve solidarietà da moltissimi gruppi femministi. Il processo durerà 3 anni e si concluderà con l'assoluzione. Lo Zanzibar chiuderà il 29 luglio 1984. Non è stato solo un bar, ma anche e sopratutto un luogo di cultura e aggregazione
nel 2009 è stato realizzato il documentario "Zanzibar, una storia d'amore" di Francesca Manieri. Ovviamente non si trova nulla online, se non questa descrizione. Ce la faremo mai a rendere più fruibile il materiale LGBT sopratutto quando riguarda le donne lesbiche?
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