UNO STADIO AL GIORNO - 40
C’è stato un tempo in cui la Commerzbank Arena di Francoforte aveva un nome poetico: Waldstadion, lo stadio nel bosco. Più che di gnomi e fate era il tempo dell’Under 21 di Azeglio Vicini, trasportata di peso in Nazionale dopo il flop di Mexico 86 (1)
La missione di quell’Italia era vincere il Mondiale casalingo del ‘90. Di passaggio, Euro 88 era un banco di prova per testare i progressi di una squadra talentuosa ma giovane. Discorso che valeva anche per il vostro cronista preferito, al debutto in una grande manifestazione (2)
Dopo il pari coi tedeschi nella gara inaugurale, la comitiva s’era spostata a Francoforte per il match con la Spagna. “Comitiva” è la parola giusta per descrivere il circo mediatico dell’epoca: tutti sullo stesso pullman in un’atmosfera da gita scolastica malgrado le rivalità (3)
Il capo del quartetto Gazzetta era Lodovico Maradei, inviato di rara competenza e persona di grande spessore morale. La guida ideale per un giovane. Il suo problema a quell’Europeo - e la truppa un po’ ne rideva - era la sfiga nel “pescare” in ogni albergo la camera peggiore (4)
Troppo signore per pretendere di sceglierla approfittando del rango, finiva in certi scantinati inaccettabili (per quel che pagava il giornale). Così all’arrivo in hotel noi correvamo a scrivere e lui tornava immancabilmente alla reception a protestare. Finché a Francoforte.. (5)
Andai nella sua camera per chiedergli dei pezzi, e lo trovai furioso. “Stavolta si sono superati - ruggì - non c’è nemmeno il letto”. Detto che ovviamente c’era, un divano letto in un armadio, invisibile sul momento, fischiettai qualcosa in attesa che la bufera si placasse (6)
Giunto alla finestra, buttai l’occhio vedendo che lì sotto scorreva il fiume. Memore delle lezioni di geografia esclamai “ma questo è il Meno”, facendo impazzire definitivamente Maradei. “Perché, cosa cazzo è successo ancora?”. Ma no Lodo, il fiume... Ne abbiamo riso per anni (7)
L’Italia vinse 1-0 una bellissima partita: gran gol di Vialli, un diagonale da posizione assai angolata. I sampdoriani erano amorevolmente seguiti da Piero Sessarego, bravo giornalista del Secolo XIX che davvero li trattava come figli. Dei quali era giustamente orgoglioso (8)
Quella sera la porta spagnola era difesa da Zubizarreta, un omone. Piero usò nelle interviste il suo tono da narratore di favole: “Luca! Ma come hai fatto? La porta era piccola piccola, il portiere grande grande...”. Solo che erano le 23. Immaginate la reazione generale (9)
Diciotto anni dopo ho assistito alla Commesrzbank Arena, che del civettuolo Waldstadion non aveva più niente, al crac del Brasile 2006, un involucro scintillante che dentro era vuoto. Quella sera Zidane giocò in modo paradisiaco. Ma anche lui stava andando incontro al suo destino
You can follow @PaoloCond.
Tip: mention @twtextapp on a Twitter thread with the keyword “unroll” to get a link to it.

Latest Threads Unrolled: