Gli Stati ripagano il debito?
Certo. Sapete come? Emettendo nuovo debito. E non sempre emettere debito per rifinanziare il precedente è possibile. Più si cerca di farlo, più diventa costoso. Rischiando di essere risucchiati nel vortice delle aspettative che si autorealizzano.
https://twitter.com/gab_rocchi/status/1253261740143452164
Certo. Sapete come? Emettendo nuovo debito. E non sempre emettere debito per rifinanziare il precedente è possibile. Più si cerca di farlo, più diventa costoso. Rischiando di essere risucchiati nel vortice delle aspettative che si autorealizzano.

Vediamo. Lo Stato si indebita *oggi* per 100 e promette di restituire 102 *domani*. In pratica, come? Indebitandosi ancora di più. Fino a quando la fiducia persiste, gli investitori (inclusa vostra zia) saranno disposti a *rifinanziare* il vecchio debito a prezzo sostenibile.

Ma questa fiducia non viene da Marte. Non è una legge fisica. E' un ghiaccio sottile, che può anche far precipitare nell'universo parallelo delle "aspettative che si autorealizzano". Cioè?


Supponiamo che vostra zia perda per qualche motivo la fiducia che lo Stato possa ripagare il debito. Quando lo Stato si presenta per rifinanziare, vostra zia si chiederà: ma non è troppo rischioso?E chiderà una compensazione per questo rischio. Cioè un interesse più alto

La *mera aspettativa* che Stato possa non ripagare (=default), induce coloro che devono rifinanziare il debito a chiedere una compensazione per il rischio più alta. Il che rende ripagare il debito futuro ancora più costoso. In una spirale che può portare al default effettivo.

Quindi: se vostra zia (e tanti come lei) semplicemente "si aspettano" che lo Stato farà default, lo Stato stesso farà *effettivamente* default. Precipitare nel mondo parallelo delle aspettative che si autorealizzano è dove nessuno Stato debitore vuole mai essere.

Ma è lì dove l'Italia era finita nel 2011. Ed è lì dove finirebbe se continuasse a flirtare, per mere ragioni di propagana e miopia politica, con l'idea di uscire dall'Euro.