Il 27 marzo Dylan ha pubblicato il primo inedito dal 2012: “Murder Most Foul”, una ballata di 17’ che nel titolo omaggia l’Amleto di Shakespeare e l’omonimo film di Pollock. Nella prima strofa il cantautore fa un resoconto del 22/11/63, quando a Dallas viene assassinato Kennedy
È un momento centrale per la storia degli Usa e quando sembra che l’ex menestrello sia tornato alla canzone di denuncia, ecco che già dalla seconda strofa esce fuori strada. Nessuna denuncia. Vuole solo ascoltare qualcosa che parli al suo cuore
Lungo il brano Dylan torna spesso al ’63, ma più di ogni altra cosa chiede di ascoltare canzoni. Folk blues gospel rock, non importa. Si rivolge così al disc jockey Wolfman Jack affinché suoni, come orazione funebre per l’intero Paese, il meglio della musica popolare americana
“I’m goin’ to Woodstock, it’s the Aquarian Age
Then I’ll go over to Altamont and sit near the stage”

Negli anni ’60 il cambiamento sembrava possibile: “The Times They Are a-Changin’” cantava Dylan nel ’63. Lo ribadiva l’anno successivo Sam Cooke con “A Change is Gonna Come”
In due versi Dylan mostra il sogno farsi incubo. Woodstock si svolge ad agosto ’69, in quell’Era dell’Acquario che in astrologia rappresenta il cambiamento. Sei mesi dopo, mentre ad Altamont stanno suonando gli Stones, un afroamericano viene ucciso dagli Hells Angels
A proposito dell’Era dell’Acquario, nel 1967 debuttava nei teatri “Hair”, il musical icona della controcultura hippie che Milos Foreman porterà sul grande schermo nel ’79. “Aquarius” è la canzone che apre le danze
“Put your head out the window, let the good times roll”

Con quel “lascia scorrere i bei tempi” Dylan cita l’omonimo blues, scritto da Sam Theard, reso celebre nel ‘46 da Louis Jordan e risuonato da un’infinità di musicisti
La canzone troverà una seconda vita negli anni ’60, con il titolo di “Come on”, nella versione di Earl King prima, in quella di Hendrix poi. Anni più tardi Stevie Ray Vaughan seguirà la scia dei due e inciderà “Come on (Part III)”
“When you’re down on Deep Ellum, put your money in your shoe”

Il testo di Dylan è zeppo di riferimenti a Dallas, dove Kennedy è stato ucciso. Deep Ellum era per esempio un quartiere a luci rosse della città texana, dove passeggiare non era tranquillo
Di “Deep Ellum Blues” non si conosce l’autore né quando è stata composta. Sappiamo che era già conosciuta nel 1927 e che a farla conoscere al grande pubblico saranno i Grateful Dead
“I’m going down to the crossroads, gonna flag a ride
The place where faith, hope and charity died”

Nella cultura afroamericana l’incrocio simboleggia il luogo in cui è possibile cambiare drasticamente vita, dove magari abbandonare Dio per vendere l’anima al Diavolo
In questi versi Dylan rende omaggio al bluesman Robert Johnson e alla sua “Crossroads”. Noi vi facciamo ascoltare la cover che Ry Cooder, l’enciclopedia vivente della canzone americana, ha registrato per il film “Mississippi Adventure”
“Shoot him while he runs, boy
Shoot him while you can”

Qui Dylan cita una strofa di “Shotgun”, la canzone più celebre di Jr. Walker & The All Stars, incisa per la Motown nel ’65, anno in cui raggiunse il vertice delle classifiche
Walker lega gli spari contro gli schiavi che tentavano la fuga a quelli rivolti a chi protestava per i diritti civili. Dylan aggiunge il rimpianto per il fatto che Kennedy non sia riuscito a lasciare il segno sulla questione razziale
“Wake up, little Susie, let’s go for a drive
Cross the Trinity River, let’s keep hope alive”

Mentre Kennedy viene portato in ospedale, Dylan è accanto a lui e prova a svegliarlo. Gli si rivolge come se fosse Susie, la protagonista della canzone del ’57 degli Everly Brothers
Per il gruppo Dylan ha un debole e suonerà diverse cover di loro brani in carriera. Lungo la strada che porta JFK in ospedale, a Dallas, scorre il fiume Trinity: “Attraversalo e mantieni viva la speranza”
“Turn the radio on, don’t touch the dials
Parkland hospital, only six more miles”

Il Parkland è l’ospedale dove muoiono i protagonisti della vicenda: il presidente, Lee Harvey Oswald, chi a sua volta uccise Oswald, Jack Ruby, e Zapruder, che con la sua 8 mm riprese gli spari
Dylan si prende una licenza visto che l’ospedale dista 4 km da Dealy Plaza, il luogo in cui Kennedy è stato colpito. Lo fa per omaggiare Hank Williams e la sua “Six More Miles (to the Graveyard)”
“You got me dizzy, Miss Lizzy, you filled me with lead
That magic bullet of yours has gone to my head”

“Dizzy Miss Lizzy” è una canzone della fine degli anni ’50 di Larry Williams, diventata famosa grazie alla cover che i Beatles pubblicarono su “Help!” nel 1965
Qui Dylan gioca sul fatto che Larry Williams, come Kennedy, viene ucciso con un colpo di pistola alla testa nel 1980. Lo stesso Williams, tre anni prima, tentò di uccidere per motivi di droga il suo grande amico Little Richard
“Never shot anyone from in front or behind
I’ve blood in my eye, got blood in my ear”

È la citazione di un folk tradizionale che Dylan stesso ha inciso per “World Gone Wrong”, il suo album acustico composto da cover del ‘93. Una meraviglia
“What’s new, pussycat? What’d I say?
I said the soul of a Nation been torn away
And it’s beginning to go into a slow decay”

Inizia così la quarta strofa. Quella precedente si è chiusa col vicepresidente Lyndon B. Johnson che viene fatto salire, da protocollo, sull’Air Force One
Alcune teorie vogliono Johnson coinvolto, Dylan stesso non sembra credere alle verità ufficiali. Ma a questo punto della canzone, utilizzando il titolo della hit di Ray Charles, “What’d I Say”, il cantautore cambia registro
“Play me a song, Mr. Wolfman Jack”

Comincia qui la sua preghiera laica alla musica popolare americana e ai suoi interpreti. Alle canzoni che sanno dare conforto. In suo aiuto chiama il più grande dei dj: Mr Wolfman Jack (l’abbiamo raccontato qui https://bit.ly/2RewW9x )
“Play ‘St. James Infirmary’”
Fra le prime richieste di Dylan una delle più celebri canzoni jazz, resa immortale da Armstrong. Questa è la versione di un altro cittadino di New Orleans, il pianista Allen Toussaint. Alla chitarra, Marc Ribot
“If you want to remember, you better write down the names
Play Etta James, too
Play ‘I’d Rather Go Blind’”

Nome cognome e titolo della canzone. Serve altro?
“Play Please ‘Don’t Let Me Be Misunderstood’
Play it for the First Lady, she ain’t feeling any good”

La quinta e ultima strofa, la più ricca di citazioni, si apre con la canzone incisa nel ’64 da Nina Simone ma portata al successo dagli Animals
“Play ‘Mystery Train’ for Mr. Mystery”

“Mistery Train”, scritta da Junior Parker e Sam Philips nel ’53, è l’ultima registrazione di Elvis per la Sun. La sua storia parte però da più lontano. Con il titolo di “Worried Man Blues” già nel ’30 era nel repertorio della Carter Family
Una canzone magica, che “con il suo ritmo strano e incostante porta in sé la minaccia del titolo”. Così ha scritto Greil Marcus nel suo omonimo libro, imperdibile per chi vuole perdersi nella storia del rock
Dopo Parker & Philips, dopo Elvis, a deviare ancora la corsa di quel treno misterioso sarà The Band. Robertson ne cambia anche il testo, aggiungendo due strofe. Qui c’è l’armonica di Paul Butterfield in versione locomotiva
“Play ‘It Happened One Night’ and ‘One Night of Sin’”

“One Night of Sin”, 1958, è l’ultimo 78 R.P.M. inciso negli Stati Uniti, tutti i singoli successivi usciranno in formato 45 giri. Poco da dire: è Elvis all’ennesima potenza
“Play ‘Anything Goes’ and ‘Memphis in June’”

Dylan è innamorato di “Memphis in June”, una canzone del 1945 di Hoagy Carmichael: l’aveva già omaggiata nel 1985 su “Empire Burlesque”. Il pretesto per ascoltarcela cantata da Nina Simone
“Play ‘Lonely at the Top’”

Randy Newman scrisse “Lonely at the Top” per Frank Sinatra, che la rifiutò pensando fosse una presa in giro per il suo parrucchino. La canzone finì su “Sail Away”, un album del ’72 di Newman che Tom Waits avrà amato parecchio
“Play ‘Moonlight Sonata’ in F-sharp
And ‘A Key to the Highway’ for the king on the harp”

Qui Dylan rende omaggio ancora a Kennedy, the king, e a Little Walter: il più grande armonicista di sempre, che per la sua tecnica rivoluzionaria può essere paragonato a Parker e Hendrix
Little Walter è l’unico a far parte della Rock ‘n Roll Hall of Fame fra chi suona l’armonica. “Key of the Highway”, uno standard blues degli anni ’40 che lui nel ’58 suona alla maniera di Chicago, spiega bene il perché
Siamo ai titoli di coda. È il momento di “Murder most foul”, con i suoi 16’ e 57’’ la canzone più lunga mai incisa da Dylan. Un lungo poema accompagnato da un crescendo di piano viola basso e batteria. Ascoltatela col testo davanti
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