UNO STADIO AL GIORNO - 19
Il debutto a Grande Inverno arriva a settembre ’89: nel primo turno della coppa Coppe che avrebbe vinto, la Sampdoria viene sorteggiata con i norvegesi del Brann Bergen. Maps ci dice che stanno rifacendo lo stadio: all’epoca era un campo di provincia (1)
Il riferimento al Trono di Spade non è campato in aria, perché alla fine dei giochi è proprio Bran(n) Stark a ereditare il comando dell’impero. Il Brann di Bergen è meno pretenzioso: perde 2-0, gol di Vialli e Mancini, e ciò che resta in memoria è soprattutto una gran gita (2)
Avrete ormai capito che, nei limiti consentiti, ho sempre cercato di sfruttare le trasferte in senso ampio (“chi sa solo di calcio...” e così via). Bergen è piazzata su quello che è considerato il fiordo più bello di Norvegia. Ed ecco il vostro cronista preferito in azione (3)
Da sempliciotto venuto dalla provincia, e dunque ignaro di “raffinatezze” come il tifo contro, ho sempre sperato che le squadre italiane che seguivo in Europa vincessero. Premesso questo, confesso che la Samp di Vialli e Mancini occupa un posto speciale nei miei ricordi (4)
Mettendo assieme molti dei migliori giovani italiani, e dando loro l’astuto Boskov come guida, Mantovani aveva creato una squadra che rappresentava concetti assoluti: il talento, l’ambizione, la classe, la freschezza, la spavalderia. Impossibile non amarla: mi sentivo come lei
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