dico solo una cosa sulla questione foto senza consenso usate per scopi sessuali (non lo chiamo revenge porn chè è dargli troppa dignità accostandolo alla vendetta) e poi mi taccio, con la massima solidarietà a tutte quelle che stanno denunciando la cosa: grazie! >
> viviamo in una società fortemente pornografica, che espone e diffonde moltissime immagini, anche fuori dal porno, pensate espressamente per eccitare, in particolare usando corpi femminili e immaginando uno sguardo maschile >
> questo rende chiaro che il tema non è il sesso: se voleste delle immagini per eccitarvi ne trovate a bizzeffe ovunque, realizzate con il consenso delle persone coinvolte e pensate per il vostro sguardo (sì, mi rivolgo ai maschi) >
> quello che vi eccita è, invece, proprio e solo la mancanza di consenso (e questo spiega le foto assolutamente non erotiche che riempiono quei gruppi), la possibilità di esercitare potere su un'altra, di agire una forma di dominio >
> questa è la cultura dello stupro, che agisce online e offline. Per questo non vale parlare della rete e dei suoi pericoli, perchè vi è un continuum tra quello che avviene online e quello che avviene negli spazi pubblici e privati.
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> che non vuol dire che chiunque sia in quei gruppi automaticamente stupra le donne, ma che produce e riproduce una cultura, dei rapporti di potere e delle oppressioni che danno forma alle relazioni e ai rapporti sociali >
> l'unica cosa che la rete cambia sono le nostre strategie di autodifesa, che seguono gli stessi principi che seguiamo nel mondo fuori, ma cambiano i mezzi.
E pensate che tristezza un mondo in cui devi sempre pensare preventivamente come difenderti >
E pensate che tristezza un mondo in cui devi sempre pensare preventivamente come difenderti >
> e chiudo dicendo che ho parlato di cultura, ma sto parlando di cose molto materiali, che danno vita a forme di oppressione che vanno ben oltre la sfera del sessuale, che davvero qui c'entra ben poco